Io odio John Updike
Di notte, quando non ho sonno, mi piace soprattutto guidare. Guidare è forse l’unica attività fisica che faccio. Un tempo nuotavo, poi ho smesso perché mi sono preso un fungo, la piscina era triste, troppi occhi rossi, pelli rovinate, solo le ragazzine intorno ai vent’anni erano allegre, ma quelle erano sempre per conto loro, non potevi nemmeno parlarci. Comunque erano molto maleducate, o troppo timide, o entrambe le cose. Allora mi sono dedicato alle macchine sportive. Dopo sei mesi le do indietro e ne prendo un’altra. Per un certo periodo compravo le macchine in società con un tizio. Ogni volta che le riportava puzzavano di mezzo toscano. Ho smobilitato un po’ di investimenti e ho cominciato a ordinare le macchine da solo, senza coinvolgere nessuno. Negli affari, come nella vita, avere un socio mi mette a disagio.
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Giordano Tedoldi, “DB9”, Io odio John Updike, Fazi Editore, 2006